Gran parte della scienza attuale vive ancora di presupposti indiscussi e dogmaticamente accolti, forse inconsciamente, ritenendo di essere l’unica metodologia in grado di condurre a vera e propria conoscenza sulla natura e sull’uomo. Il resto, filosofia, sapienza popolare, intuizioni mistiche, tradizioni religiose, non sarebbero altro che vuota chiacchiera o tollerabili opinioni personali. Qualcosa di incapace di generare conoscenza e soprattutto di migliorare le condizioni di benessere per l’essere umano e per la società.
La scienza moderna è ancora troppo identificata con una visione positivistica della scienza. Si ritiene come il gradino ultimo e vero della conoscenza. I precedenti stadi, secondo la famosa tripartizione di Auguste Comte, quello mitico-teologico e poi quello filosofico-metafisico, sarebbero semplicemente da abbandonare e da relegare in una sorta di infantilismo conoscitivo, fantasticherie leggendarie da altri tempi.
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